Sala indagato, le reazioni della politica milanese e romana. Carlo Monguzzi: “Peggio di Tangentopoli, il sindaco chiarisca o se ne vada”

Milano, 17 luglio 2025 – Sala deve trarre le conseguenze del terremoto politico che gli ultimi, clamorosi sviluppi delle inchieste sull'urbanistica a Milano hanno provocato a Palazzo Marino: è questo i l leitmo tiv che ritma le dichiarazioni dei principali esponenti del mondo della politica milanese e, inevitabilmente, di quello nazionale. Tranchant le parole, espresse questa mattina, da uno dei più forti critici delle politiche urbanistiche della Giunta Sala di questi ultimi anni, l’esponente storico del movimento ambientalista milanese e lombardo Carlo Monguzzi, oggi esponente di Europa Verde.
Monguzzi (Europa Verde): “Tutti a casa”“Quel che sta succedendo a Milano è peggio di Tangentopoli. Sala chiarisca fino in fondo tutta la vicenda urbanistica. Oppure tutti a casa". A dichiaralo è il consigliere comunale di Europa Verde a Milano, Carlo Monguzzi, commentando l'inchiesta sull'urbanistica, per cui sono indagati anche il sindaco Sala e l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi (per quest'ultimo la procura ha chiesto gli arresti domiciliari).

"Tancredi se ne vada e si scusi con la città – intima Monguzzi, che bolla come "inaccettabili" le dichiarazioni del sindaco –. Sala la smetta di continuare a dire “non c'ero, e se c'ero dormivo”. Ora è peggio di Tangentopoli dove c'erano fortissimi episodi di corruttela per orientare alcune scelte. Ma qui è l'intero sistema urbanistico edilizio al servizio dei privati, con un assessorato parallelo e un Pgt parallelo. Non si può cavarsela con 'la mela marcia', venga in aula il sindaco a spiegare tutto. E per un minimo di decenza si fermino tutti i progetti a partire da San Siro".
Piscina (Lega): “Si è schiantato il Titanic”La Lega, dopo che il segretario nazionale Matteo Salvini si è detto “sconcertato e preoccupato”, il segretario provinciale (e consigliere comunale Samuele Piscina), mette le mani avanti chiedendo le dimissioni della Giunta qualora la richiesta di arresti domiciliari avanzata nei confronti dell’assessore Tancredi e di altre cinque persone verrà convalidata.
“Garantisti sì, sempre. Ma ormai ne esce una al giorno e l'immagine di Milano è affossata – è il suo commento –. Nessun colpevole, per ora, ma è evidente che la responsabilità politica esiste, e il sindaco non può più esimersi dal riferire in aula con serietà. Un sindaco che ama davvero Milano non può fare finta di niente". "L'indagine – continua Piscina – è solo il culmine dell'iceberg sul quale si è schiantato il Titanic guidato dalla sinistra: gli scandali del Salva Milano, le Famiglie sospese, la vicenda Beic, il caso della commissione Paesaggio… Se l'arresto dell'assessore Tancredi sarà convalidato dovrebbe dimettersi per il bene della città".

Garantista come da “Dna” Forza Italia, ma Licia Ronzulli – fra i principali esponenti del partito – tuttavia boccia senza appello Sala: “Sala ha tante mancanze. Non è stato e non è un buon sindaco per la città di Milano. Detto questo, Sala non si deve dimettere per quello che stiamo leggendo sui giornali, ma per la cattiva amministrazione della città. Anche in questo caso, quindi, Forza Italia rivendica la propria posizione garantista. Noi non usiamo la giustizia come una clava per battere l'avversario politico. Non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo certo oggi".

“Ho fatto la sindaca e so quanto sia difficile dire no a una variante urbanistica o ridurre il consumo di suolo, e quanto è stato faticoso portare Torino a essere l'unica grande città a restituire suolo invece di consumarne – sono le parole dell’ex primo cittadino torinese e parlamentare del Movimento Cinque Stelle Chiara Appendino intervistata da Agora Estate su Rai3 –. Ma da Milano emerge un quadro inquietante ed è doveroso un passo di lato di Sala. Sentire la destra fare la morale, però, è inaccettabile: non solo hanno smantellato i presidi di giustizia per salvare i colletti bianchi – dall'abuso d'ufficio alle intercettazioni alla nostra spazzacorrotti – ma pochi mesi fa hanno votato la schifezza del Salva Milano insieme al Partito Democratico. Che a Milano ci fosse una bolla di speculazione edilizia era evidente, ma a votare la norma c'erano loro e ad opporci dal primo giorno c'eravamo noi. Ora il Salva Milano è fermo al Senato solo perché si sono spaventati, ma non possono cancellare quello che hanno fatto”.

Per Azione, il movimento politico che fa capo a Carlo Calenda, “servono chiarimenti ma non si blocchi l'urbanistica nella città di Milano. Il rinnovamento urbanistico della città non si può fermare. Milano è nella paralisi da diversi mesi e c'è da dare risposte vere alle famiglie che hanno investito e non possono entrare nelle loro case. Chi di dovere – magistratura, Parlamento, Comune – aiutino Milano a uscire da questo impasse una volta per tutte”.
Il Giorno